I miti da sfatare sui semi di cannabis autofiorenti

Dopo la loro introduzione sul mercato più di dieci anni fa, i semi autofiorenti di prima generazione hanno avuto un'accoglienza contrastante. Le prime tecniche di riproduzione autofiorente non erano ancora completamente ottimizzate e producevano dei ceppi dalla qualità e dalla resa medie. Negli anni successivi, i migliori genetisti della cannabis sono riusciti a migliorare drasticamente i risultati.
Negli ultimi anni Dutch Passion ha visto i semi autofiorenti produrre piante con i maggiori livelli di terpeni registrati indipendentemente (>1,6% di terpeni nelle cime dell’Auto Forbidden Cherry conciate) e diverse varietà che hanno regolarmente superato il 25% di THC. Di seguito, sfatiamo alcuni miti sui semi autofiorenti e spieghiamo quanto queste genetiche si siano evolute in pochi anni.
Le varietà di cannabis autofiorenti sono meno potenti
Questo poteva essere vero con i semi di cannabis autofiorenti di primissima generazione, ma i migliori ceppi autofiorenti moderni sono tranquillamente paragonabili ai migliori ceppi femminizzati. Il livello medio di THC nella cannabis moderna si aggira intorno al 15%, secondo i dati ufficiali del governo olandese creati analizzando i campioni di cannabis acquistati nei coffee-shop.
Le varietà di cannabis che possono raggiungere il 20% circa di THC vengono considerate forti dalla maggior parte dei consumatori. Le analisi di laboratorio indipendenti delle varietà che superano il 25% di THC sono relativamente rare e richiedono che i semi di cannabis vengano coltivati in condizioni ottimizzate.
Se volete puntare al massimo del THC, allora date un'occhiata all’Auto Skywalker Haze e all’Auto Cinderella Jack. Su entrambe queste varietà è stato misurato in modo indipendente oltre il 25% di THC e fanno parte delle genetiche più potenti dell'intero catalogo di Dutch Passion. Le varietà più forti di Dutch Passion le abbiamo comodamente riunite nella collezione di semi di cannabis ad alto contenuto di THC. I semi autofiorenti rappresentano circa la metà di queste varietà d'élite.
I semi di cannabis autofiorenti producono rese inferiori
Se acquistate i semi autofiorenti da qualche fornitore di semi di secondo o terzo livello, potete aspettarvi una resa mediocre ed una potenza media. Ma le tecniche di riproduzione più sofisticate, unite ad una selezione genetica professionale, hanno permesso a molti ceppi autofiorenti di raggiungere delle rese davvero XXL.
Con 20 ore di luce giornaliere dal seme autofiorente al raccolto, le varietà autofiorenti sono in grado di immergersi nella luce intensa che permette alla produzione delle cime e della resina di crescere costantemente. Se coltivate utilizzando dei vasi grandi e aerati con terriccio e fibra di cocco, potete aspettarvi una crescita rapida. La cannabis idroponica permette ai semi autofiorenti di svilupparsi con una crescita esplosiva.
Il miglior consiglio per qualsiasi coltivatore che voglia massimizzare la qualità e le rese è quello di mantenere le proprie autofiorenti nel punto nutritivo e visivo ottimizzato dal seme autofiorente al raccolto. Per i coltivatori più esperti si tratta di un'operazione di routine, ma per il resto consigliamo le sostanze nutritive organiche a lento rilascio, come quelle di BioTabs, vi semplificheranno notevolmente le cose. L'uso di potenti luci a LED per la coltivazione e di un supplemento di raggi UVA/UVB è consigliato a chi punta ad ottenere risultati epici.
Tutti i semi autofiorenti di Dutch Passion hanno il potenziale per diventare piante che possono produrre diverse centinaia di grammi di cime essiccate indoor. Ma l’Auto Ultimate è particolarmente consigliata a chi vuole coltivare una singola pianta in grado di riempire interamente un grow-box. Quando acquistate i semi autofiorenti, vi consigliamo davvero di ricercare attentamente tutte le opzioni che propone la vostra banca del seme di fiducia.
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Le cime di cannabis autofiorenti hanno poco sapore
Il gusto e l'aroma derivano dai terpeni della cannabis. Nelle cime essiccate e conciate, i terpeni normalmente sono presenti con un livello che si aggira intorno allo 0,5%. Le cime di alta qualità, con una piccantezza potente, possono raggiungere circa l'1% di terpeni nelle cime. È raro vedere un livello di terpeni superiore all'1,5%, ma incredibilmente l’Auto Forbidden Cherry ha prodotto cime con l’1,6% di terpeni.
Chiunque ritenga ancora che le cime autofiorenti siano poco saporite dovrebbe provare a coltivare i semi autofiorenti di alta qualità acquistati da una banca del seme di alto livello. Vi consigliamo di fare una ricerca accurata, ci sono ancora numerosi fornitori di semi che comprano e vendono genetiche autofiorenti di qualità mediocre.
Le piante di cannabis autofiorenti hanno bisogno di 24 ore di luce
Una meravigliosa caratteristica dei semi autofiorenti è che crescono con qualsiasi ciclo di luce autofiorente da voi fornito. Alcuni coltivano i loro semi autofiorenti con una luce permanente (ciclo impostato a 24/0) dal seme al raccolto. La maggior parte dei genetisti ritiene che un ciclo di luce impostato a 18/6 o 20/4 sia più che sufficiente, ma i coltivatori outdoor ottengono degli ottimi risultati indipendentemente dal numero di ore di luce giornaliere. Alcuni coltivano addirittura le loro autofiorenti con un ciclo di luce impostato a 12/12, insieme ad altre varietà di cannabis fotoperiodiche, se le circostanze lo richiedono.
Le piante di cannabis autofiorenti non hanno bisogno di alcuna cura
Sebbene sia vero che i semi autofiorenti siano più facili e veloci da coltivare, potrebbe essere un po' troppo esagerato dire che non hanno bisogno di alcuna cura. Il pieno potenziale genetico racchiuso nei vostri semi autofiorenti viene raggiunto solo quando le condizioni di coltivazione vengono ottimizzate correttamente.
Se coltivate con un terreno di scarsa qualità, con una luce insufficiente o in condizioni climatiche troppo fredde, otterrete dei risultati deludenti, come quando coltivate i semi di cannabis femminizzati in condizioni precarie.
Ma se riuscite a creare delle condizioni di coltivazione solide, se usate dei vasi grandi e aerati (gli airpots e i vasi in geotessile vanno benissimo) con delle sostanze nutritive sufficienti e delle luci a LED di qualità, allora è lecito aspettarsi una coltivazione relativamente facile. Non sarà nemmeno necessario cambiare il ciclo di luce!
I coltivatori di cannabis outdoor che dedicano il tempo necessario alla preparazione del luogo di coltivazione, del terreno, ecc. scoprono che l'impegno iniziale si traduce in una coltivazione più facile, spesso con rese e vigore maggiori per le piante.
Le autofiorenti non possono essere trapiantate
È un mito che le varietà autofiorenti non possano essere trapiantate (spostate da un vaso ad uno leggermente più grande). L'origine della confusione potrebbe risiedere nel fatto che un trapianto mal eseguito potrebbe bloccare l'autofiorente per alcuni giorni, mentre si riprende dallo shock. Uno shock ancora più lungo se la zolla è stata parzialmente disintegrata durante il trapianto.
Con un ciclo di vita limitato nel tempo, di circa 75 giorni, qualsiasi perdita di tempo dovuta ad un trapianto stressante ridurrà inevitabilmente le dimensioni della pianta e l'eventuale resa. Per i coltivatori meno esperti, rimane un buon consiglio quello di far germinare i semi di cannabis autofiorenti direttamente nei vasi finali in cui verranno fatti fiorire.
Detto questo, i coltivatori più esperti trapiantano le loro autofiorenti in condizioni ben controllate, ma di solito non più di una o due volte.
La chiave per un trapianto di successo è:
● Far partire i semi all’interno di vasi di almeno 1 o 2 litri.
● Trapiantare l'autofiorente non più tardi di 1 o 2 settimane dopo la germinazione.
● Manipolare con cura la piantina per non danneggiare la radice.
● Assicuratevi che il terreno di coltura nel nuovo vaso abbia una temperatura simile: per non stressare la vostra pianta con un terreno di coltura freddo.
● Scavate una buca abbastanza profonda da permettere alla radice principale di puntare verso il basso.
● L'uso di funghi micorrizici, come il Mycotrex di BioTabs, nel nuovo terreno di coltura aiuta le nuove radici a stabilirsi rapidamente.
● Sostenete bene la zolla e, in ogni caso, evitate di perdere grumi di massa radicale durante il processo di trapianto. Ciò stressa moltissimo la pianta, bloccando la crescita.
● L'uso di igrometri, che misurano il livello di umidità del suolo, potrebbe essere utile ai coltivatori in terra che cercano una tecnica di trapianto coerente, a impatto zero, che garantisca qualunque assenza di danni alle radici quando si rimuove la pianta di cannabis dal suo vaso.
Molti coltivatori di autofiorenti preferiscono utilizzare vasi di almeno 15-20 litri (3-4 galloni) per garantire una buona dimensione finale delle piante. Un approfondimento sul trapianto delle piante di cannabis potrebbe essere una lettura utile per chi vuole qualche consiglio degli esperti.
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Le autofiorenti non devono essere mai toppate
Molti coltivatori di autofiorenti non hanno mai effettuato alcun topping (rimozione della punta di crescita principale al fine di produrre una pianta più cespugliosa e tozza). Il topping viene considerato una tecnica di training ad alto stress (HST), che offre alcuni vantaggi quando viene eseguita bene. Ma l’HST è anche pieno di pericoli, soprattutto per i coltivatori meno esperti.
La preoccupazione per il topping sulle piante autofiorenti è che le genetiche di cannabis autofiorenti hanno un tempo di crescita limitato e quindi potrebbero non avere il tempo di riprendersi completamente, con il rischio di compromettere la resa finale.
Ma molti coltivatori esperti di autofiorenti non sono d'accordo, infatti sostengono che se il processo di topping viene effettuato in modo pulito, l'autofiorente risultante, fortemente ramificata, può offrire un sostanziale aumento di resa.
Tuttavia, è importante aggiungere che le condizioni di coltivazione devono essere ottimizzate al massimo per permettere alle autofiorenti toppate di crescere con il vigore necessario. Quindi, probabilmente il topping delle autofiorenti è qualcosa che è meglio lasciare ai coltivatori più esperti. I coltivatori meno esperti possono tranquillamente evitare di fare esperimenti sulle loro autofiorenti, lasciandole crescere in modo naturale.
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I semi di cannabis autofiorenti possono essere coltivati outdoor tutto l’anno
I coltivatori che vivono ai tropici possono coltivare le varietà autofiorenti anche tutto l'anno, grazie alle temperature costantemente miti e calde. Le ore di luce giornaliera non si discostano mai troppo dalle condizioni di luce 12/12. Tuttavia, solo con 12 ore di luce giornaliere, le rese non saranno così elevate come quelle che si possono ottenere indoor con un ciclo di luce impostato a 20/4.
Più ci si allontana dall'equatore, più si notano i cambiamenti stagionali. Quando si raggiungono le zone con le stagioni più fredde, diventa sempre meno realistico aspettarsi di coltivare i semi autofiorenti outdoor per tutto l'anno.
Sono molte le latitudini europee dove si possono ottenere una o due coltivazioni autofiorenti successive all'anno. Soprattutto quando i coltivatori sono in grado di dare alle loro piante un paio di settimane di crescita indoor prima di piantarle outdoor, o in una serra a tunnel. I coltivatori che vivono nell'Europa meridionale sono in grado di ottenere addirittura 3 coltivazioni autofiorenti successive ogni anno.
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wijsneus
19/08/2023 09:56:02
Besten, U maakt 1 denkfoutje. Als je een mooie kluit hebt zal het verpotten van een plant geen stress opleveren. Hoewel je dat niet in de zon moet doen. Maar daar zit nou net het probleem bij de autoflowers. Om die mooie kluit(je) te krijgen zitten ze een paar dagen "opgesloten" in het kleine potje terwijl dirct in volle grond of grote pot de wortels dus sneller weelderig uit kunnen groeien. En dat betekend altijd een sterker plant. En omdat dezen maar 75 dagen nodig hebben is die paar dagen al vrij lang.
Zarrix
18/08/2023 15:42:54
Dank u voor de info??