Si possono clonare le piante di cannabis autofiorenti?

Sì, è possibile prelevare talee dalle piante autofiorenti, ma questo non significa che avrete dei benefici significativi nel farlo. Se prelevate una talea da un autofiorente, quest’ultima può essere piantata facendo crescere le radici e diventando un clone genetico identico alla pianta originale. Tuttavia, la durata di vita fissa di 10-12 settimane (tipica) delle autofiorenti fa sì che la suddetta talea abbia pochissimo tempo per crescere e per diventare una pianta consistente, infatti generalmente produrrà poco più di qualche cima.

Le basi per la clonazione delle piante di cannabis

La cannabis, come molte altre specie di piante, può essere clonata. Ciò comporta la rimozione netta di un ramo (o della punta principale di crescita), una spolverata con un po' di polvere ormonale per il radicamento e l'inserimento della talea  in un nuovo terreno di coltura. La pianta risultante sarà una copia genetica identica (o "clone") dell'originale.

Quando si coltivano i semi di cannabis femminizzati, i cloni possono essere prelevati e messi a dimora durante la fase di crescita vegetativa, ad esempio con 18-24 ore di luce al giorno. Le talee possono essere tenute con questa impostazione di luci finché non sono abbastanza grandi da fiorire, solitamente dopo 4-6 settimane circa.

Tuttavia, quando si coltivano i semi di cannabis autofiorenti, queste genetiche hanno un ciclo di vita predeterminato di circa 10-12 settimane. Ciò significa che l'orologio biochimico inizia a ticchettare quando il seme autofiorente viene germinato. Questo limita il tempo necessario per il pieno sviluppo di qualsiasi talea successiva.

Ricordate che le piante autofiorenti di solito si trovano ad almeno 3-4 settimane del loro ciclo di vita quando può essere prelevata la talea. Poi la talea (che è già entrata nel suo ciclo di vita da 3-4 settimane) deve ristabilire una crescita normale e far crescere le radici (altre 1-2 settimane). Alla fine di questo processo, la piccola talea radicata avrà utilizzato circa 5-6 settimane del suo ciclo di vita e le rimarrebbero solo altre 5 settimane circa per completare l’intero ciclo di crescita, riuscendo a fornire solo una resa misera (di solito un paio di cime).

Si possono clonare le piante autofiorenti?

Sì, le varietà autofiorenti possono essere clonate e molti coltivatori esperti di autofiorenti hanno provato a lungo a trovare un modo valido per trasformare questa pratica in uno scopo utile, ma nessuno ci è ancora riuscito.

Molti coltivatori esperti, ad esempio, toppano le loro piante autofiorenti rimuovendo la punta principale di crescita (spesso viene chiamato punto di crescita apicale). Questo viene fatto per spronare una crescita a cespuglio, sostituendo la fioritura principale con diverse fioriture laterali nella speranza di aumentare la resa. Questa è la tecnica preferita dei coltivatori più esperti che non hanno problemi a perdere un po' di tempo e correre il rischio con possibili miglioramenti della resa.

La cima principale solitamente viene scartata, ma alcuni hanno provato a coltivarla a "talea" solo per scoprire che le rimane poco tempo a disposizione per crescere con un risultato che solitamente non impressiona. Di solito, la talea in questione produce esclusivamente una piccola pianta in stile bonsai in grado di produrre poche cime. Per la maggior parte dei coltivatori, si tratta di uno spreco di spazio nella grow-room che preferirebbero utilizzare in modi più efficienti coltivando una pianta "normale" da un seme di cannabis nuovo.

In molti anni di pionierismo, sviluppo e vendita di semi autofiorenti, Dutch Passion non ha ancora trovato nessuno modo che ritenga conveniente (o conveniente in termini di tempo) per cercare di coltivare talee prelevate dai semi autofiorenti. Tecnicamente è possibile. Ma nonostante i numerosi sforzi dei coltivatori appassionati di autofiorenti, nessuno ha ancora trovato un metodo sensato.

Clonare la cannabis autofiorente e fotoperiodica

Le caratteristiche autofiorenti della cannabis possono essere utilizzate con grande vantaggio dai coltivatori di cannabis esperti. Le piante autofiorenti possono essere coltivate dal seme autofiorente al raccolto utilizzando un programma di illuminazione della cannabis autofiorente con 18-24 ore di luce giornaliera, completando il ciclo di vita in tempi record. A volte anche in 9 settimane, quando si coltivano varietà come Auto Blackberry Kush o Auto Blueberry. Ma queste caratteristiche autofiorenti tremendamente utili rendono le piante autofiorenti inadatte alla clonazione o alle talee.

Questo perché la genetica autofiorente differisce in modo significativo dalla genetica della cannabis fotoperiodica. Le autofiorenti hanno un ciclo di vita geneticamente fisso, che limita la loro vita totale (e le eventuali talee prelevate) a circa 75 giorni dopo la germinazione del seme autofiorente.

Di solito le autofiorenti trascorrono il primo mese attraversando la fase di crescita vegetativa prima di iniziare automaticamente la fase di fioritura, intorno alla 4a settimana. Una volta fiorite, le piante autofiorenti crescono bene con 20 ore (o anche 24 ore, se preferite) di luce giornaliera. Se prelevate una talea da un autofiorente di 4 settimane, quella talea potrebbe avere solo altre 6 settimane di vita. In questo lasso di tempo, la talea deve riprendersi, far crescere le radici, ristabilirsi e produrre in qualche modo un raccolto. Nel migliore dei casi si otterrà appena qualche cima da quella talea.

Molti coltivatori che hanno provato a coltivare talee autofiorenti sono rimasti delusi dal tempo e dagli sforzi spesi per ottenere qualche piccola cima. Ricordate anche che la pianta autofiorente "madre" che ha donato la talea può subire una perdita di rendimento significativa, soprattutto se ne è stata sacrificata una parte consistente per fornire la talea.

Se la clonazione è una parte importante della vostra coltivazione di cannabis, allora vi consigliamo di attenervi ai semi di cannabis femminizzati fotoperiodici

I coltivatori più esperti, tra cui i cacciatori di fenotipi e i breeders professionisti, prelevano abitualmente delle talee ogni volta che trovano un individuo di spicco. Questo è uno dei vantaggi della coltivazione dei semi femminizzati fotoperiodici, poter prelevare le talee per preservare la linea genetica. I coltivatori professionisti sono in grado di mantenere in vita le piante madri per molti anni in fase vegetativa.

I semi autofiorenti, invece, non hanno la stessa flessibilità. Prelevare talee dalle piante autofiorenti non ha alcuno scopo pratico. Il vantaggio dei semi autofiorenti è avere dei raccolti facili e veloci. La potenza delle migliori genetiche autofiorenti ad oggi è pari a quella delle migliori genetiche fotoperiodiche.

Sono molte le varietà autofiorenti di Dutch Passion che si aggirano e superano il 25% di THC, troviamo l’Auto Skywalker Haze (test di laboratorio indipendenti mostrano un 26%+ di THC) + l’Auto Cinderella Jack (25%+ di THC misurato in modo indipendente), ma ci sono molte altre opzioni di semi autofiorenti di alto livello in grado di superare il 20% di THC).

Sono rimasti solo più il 2% dei clienti di Dutch Passion ad acquistare i semi di cannabis regolari. Il resto delle vendite si divide equamente tra chi acquista i semi femminizzati e i semi autofiorenti. Quindi, il fatto che non si possano fare talee con le piante autofiorenti non ha affatto ostacolato la loro popolarità. In realtà, la maggior parte di chi coltiva semi femminizzati fotoperiodici non preleva comunque le talee.

Vantaggi della raccolta perpetua delle autofiorenti

Il tipico coltivatore domestico indoor coltiva con un box di circa 1,2 mt x 1,2 mt (4 piedi x 4 piedi). Al giorno d'oggi la maggior parte dei coltivatori domestici più seri utilizza lampade a LED da circa 400-500W, un wattaggio del genere è la norma in un grow-box di dimensioni tali. Quando si coltivano i semi autofiorenti, molti coltivatori utilizzano un sistema di raccolta autofiorente perpetua.

Si tratta di far germinare un seme autofiorente ogni 2 settimane circa e di metterlo nella tenda con 20 ore di luce giornaliera, in modo tale che una pianta venga raccolta ogni 2 settimane, nello stesso momento in cui viene germinato il seme autofiorente nuovo. Di solito, nel box ci sono 4-5 piante autofiorenti con una differenza di età di 2 settimane, e crescono tutte con lo stesso ciclo di luce impostato a 20/4 ore.

In questo modo ci si assicura un regolare rifornimento di cime fresche prevenendo l’ansia di alcuni coltivatori riguardo alla possibilità di esaurire le cime prima del prossimo grande raccolto. È possibile coltivare diverse varietà autofiorenti nello stesso box, per far sì di avere più opzioni di qualità nei vasi. Vi consigliamo di coltivarle in modo semplice, nei vasi in geotessile da oltre 20-30 litri oppure negli airpots, utilizzando le sostanze organiche a lento rilascio (BioTabs è leader di mercato e a prova di bomba) per ottenere una coltivazione praticamente priva di manutenzione.

La coltivazione perpetua dei semi autofiorenti produce una fornitura prevedibile di piante in fase di maturazione e significa che non dovrete mai preoccuparvi di raccogliere più di una pianta alla volta (alcuni coltivatori non amano il trimming e lo sforzo manuale al momento del raccolto).

Mentre con un raccolto perpetuo di autofiorenti, anche la tenda di coltivazione solitamente rimane libera, ci sarà una piantina, un paio di autofiorenti medio-piccole ed una più grande in fiore. La coltivazione perpetua delle autofiorenti ha numerosi vantaggi, come i semi autofiorenti in generale, ma non è possibile ricavarne talee o cloni.