10 consigli per ottenere dei raccolti autofiorenti indoor più abbondanti

I semi di cannabis autofiorenti oggi vengono venduti in quantità più o meno pari ai semi femminizzati. Acquistando i migliori semi autofiorenti potete aspettarvi un livello di THC superiore al 25%, dei raccolti abbondanti e cime impregnate di terpeni che sono facilmente paragonabili alle migliori varietà femminizzate.
Bisogna lavorare sodo per ottimizzare le condizioni della vostra stanza di coltivazione, dotarla della migliore tecnologia di illuminazione e assicurarvi che le vostre piante evitino gli effetti che limitano il rendimento che deriva da un'alimentazione insufficiente o eccessiva e da un'irrigazione altrettanto insufficiente o eccessiva. Con i consigli dei coltivatori più esperti, anche voi presto sarete in grado di produrre gli stessi esemplari autofiorenti d'élite prodotti dai coltivatori professionisti!
Qual è la resa media dei semi di cannabis autofiorenti?
Con così tanti modi di coltivare la cannabis, è difficile definire una "resa media". Ecco alcune indicazioni sulla resa tipica di un autofiorente quando viene coltivato con metodi diversi a partire da semi autofiorenti di qualità:
• Idroponica. Un professionista esperto di idroponica in deep water culture, equipaggiato con lampade a LED, abitualmente ricava oltre 150 gr di cime essiccate da ogni autofiorente, spesso molto di più.
• Fibra di cocco. La coltivazione indoor in un vaso da 20 litri con fibra di cocco potrebbe consentire un raccolto medio di 50-100 gr circa per pianta, sempre utilizzando luci a LED intense insieme ad un buon ambiente di coltivazione.
• Terriccio. La coltivazione in un vaso da 15 litri di terra potrebbe consentire un raccolto medio di autofiorenti di circa 30-70 gr.
Molto dipende dalla scelta dei semi autofiorenti, dalla vostra esperienza e dalle condizioni di coltivazione. Assicurarsi che le piante crescano nel punto di massima concentrazione delle sostanze nutritive e visive, dal seme autofiorente al raccolto, è un fattore essenziale ma, a dire il vero, è più facile a dirsi che a farsi.
I consigli migliori per ottenere raccolti di autofiorenti indoor abbondanti
Dutch Passion vanta una delle migliori collezioni di semi autofiorenti attualmente disponibili, beneficiando dell'esperienza di coltivazione di migliaia di coltivatori che hanno ottenuto risultati eccezionali. Spesso i coltivatori di autofiorenti più esperti si concentrano sui parametri più importanti delle loro coltivazioni, consentendo loro di produrre dei raccolti incredibili. Ecco i principali consigli del team di Dutch Passion che vi permetteranno di replicare questi raccolti XXL nelle vostre grow-rooms.
1) Scegliete i vostri semi autofiorenti saggiamente
Le banche del seme di cannabis più esperte sanno che alcune loro varietà hanno una resa maggiore rispetto ad altre. Alcune passano dal seme autofiorente al raccolto in appena 8-9 settimane (come l’Auto Blueberry o l’Auto Blackberry Kush).
Altre possono richiedere fino a 12 settimane ma anche di più, come l’Auto Ultimate, l’Auto Glueberry OG e l’Auto Desfrán. Le varietà che hanno un ciclo di crescita più lungo generalmente hanno maggiori possibilità di produrre dei raccolti più abbondanti e possono diventare la selezione di semi autofiorenti preferita da chi mira ad un raccolto mostruoso.
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2) Utilizzate un substrato di coltivazione ricco e sano
Indipendentemente dal fatto che coltiviate in terra, con fibra di cocco o in idroponica, è essenziale soddisfare le esigenze nutritive delle piante. Chi cerca di coltivare outdoor in un terreno sabbioso e di scarsa qualità non potrà mai ottenere dei raccolti autofiorenti abbondanti. Se coltivate indoor a terra, investite in una miscela di qualità certificata. Se coltivate con fibra di cocco, optate per una miscela lavata e tamponata di alta qualità. Quando vogliamo puntare alla massima resa possibile, bisogna curare tutti i dettagli.
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3) Fate germinare i semi nei vasi definitivi
La maggior parte delle varietà autofiorenti richiede circa 75 giorni per passare dal seme autofiorente al raccolto. Dato questo ciclo di vita limitato nel tempo, molti coltivatori preferiscono massimizzare il tempo della coltivazione mettendo i semi (o i germogli appena formati) autofiorenti direttamente nei loro vasi di coltivazione finali. In questo modo si risparmia alla pianta lo stress del trapianto, che potrebbe comportare qualche giorno di crescita perso. Questo semplice dettaglio può portare ad un aumento di grammi sostanzioso nei vasi al momento del raccolto.
4) Utilizzate preferibilmente vasi in geotessile o air-pots
Un'altra raccomandazione assolutamente fondamentale per i coltivatori è quella di considerare l'uso di vasi per la coltivazione grandi e aerati. I coltivatori di autofiorenti di Dutch Passion di maggior successo possono ringraziare gli air-pots e i vasi in geotessile (o simili) almeno per una parte del loro successo. I livelli extra di ossigenazione delle radici consentono la crescita di piante di cannabis più sane e più grandi.
Se potete, usate dei vasi in geotessile oppure degli air-pots di grandi dimensioni, ad esempio 30-50 litri, in modo da permettere la formazione di una grande massa radicale in grado di sostenere una pianta dal rendimento elevato. I coltivatori idroponici ritengono che utilizzare delle pompe d'aria più potenti spesso regala dei risultati migliori rispetto a quelle di volume inferiore.
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5) Equipaggiate la vostra grow con luci di coltivazione a LED e aggiornate anche i livelli di qualità
Un must-have essenziale per ogni aspirante e ambizioso coltivatore è quello di dotarsi di una luce di coltivazione a LED di buona qualità. Chi coltiva utilizzando un box da 1,2 mt x 1,2 mt (4 piedi x 4 piedi) spesso usa LED da 400-500 W circa. Un box da 1,5 mt x 1,5 mt (5ft x 5ft) richiede un LED da circa 700-800W.
Senza dubbio, i LED consentono di ottenere dei raccolti di altissima qualità: se si punta a produrre un raccolto in grado di spezzare i rami, è meglio che siano il più potenti possibile. I LED vi aiutano a raggiungere questo obiettivo, soprattutto se riuscite a mantenere le vostre piante nello sweet spot visivo dal seme di cannabis al raccolto.
Vi consigliamo anche delle luci UVA/UVB supplementari, che, utilizzate per un paio d'ore al giorno durante le ultime 2-3 settimane, faranno maturare le vostre cime con dei terpeni extra e i cannabinoidi massimizzati.
6) Evitate di cambiare le impostazioni di illuminazione della cannabis
Molti coltivatori indoor si attengono allo stesso ciclo di luce impostato a 20/4 tipico delle piante autofiorenti, dal seme autofiorente al raccolto. Ciò significa 20 ore di luce giornaliere seguite da 4 ore di buio. I coltivatori di autofiorenti più esperti si attengono a questo programma di luce senza apportare alcuna modifica fino al raccolto.
7) Mantenete le vostre autofiorenti nel punto di forza nutritivo dal seme al raccolto
Evitare i pericoli di una sovra o di una sottoalimentazione delle piante di cannabis è una delle abilità più importanti che un coltivatore possa imparare. Sfortunatamente, i fertilizzanti minerali moderni sono difficili da dosare, infatti sono molti i coltivatori indoor che conoscono bene la frustrazione che deriva dal bruciare le piante con dei nutrienti troppo forti vedendo, di conseguenza, le punte delle foglie bruciarsi.
L'uso dei nutrienti organici a lento rilascio (BioTabs è leader del mercato ed è caldamente consigliato) offre probabilmente il metodo di coltivazione più semplice possibile. Basta mescolare i fertilizzanti di BioTabs a lento rilascio insieme al terriccio (o in fibra di cocco) e non aggiungere nient’altro che acqua per tutto il resto della coltivazione. Sono talmente semplici da usare da aver trasformato il risultato finale di moltissimi coltivatori, soprattutto di quelli che abitualmente sono stati penalizzati con rese misere per aver abusato delle sostanze nutritive minerali.
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8) Evitate di innaffiare troppo o troppo poco le piante
Uno degli errori principali commessi dai coltivatori meno esperti è la tendenza ad innaffiare troppo le piante. Meno comune è la tendenza di bagnarle troppo poco, ma entrambe bloccano la crescita delle piante. Le radici della cannabis non possono crescere se il terreno è impregnato d'acqua perché diventa intrinsecamente povero di ossigeno (a causa dell'eccesso d'acqua).
L'uso dei vasi per la coltivazione aerati, come gli air-pots e i vasi in geotessile, può offrire una maggiore libertà di manovra contro l'irrigazione eccessiva. Un'altra opzione è quella di utilizzare le sonde di umidità del terreno (tensiometri) come quelle di Blumat. Queste sonde forniscono una misura accurata del contenuto di umidità del suolo e sono utili sia per i coltivatori più esperti che per quelli alle prime armi.
I coltivatori privati si sorprendono sempre nello scoprire che molti coltivatori professionisti utilizzano un misuratore di umidità del terreno in ogni singolo vaso di coltivazione. Se funziona per i professionisti, sarà sicuramente utile anche per i coltivatori domestici aspiranti.
9) Prendete in considerazione il metodo Screen Of Green (SCROG)
Il metodo SCROG consiste nel legare sistematicamente i rami e gli steli delle piante autofiorenti (usando ad esempio delle fascette) ad uno schermo (rete) orizzontale. Una rete metallica con una griglia quadrata di 5 cm (disponibile nei negozi di bricolage) è un'ottima scelta. Sebbene il metodo SCROG richieda innegabilmente uno sforzo, soprattutto durante la fase iniziale e verso la metà della coltivazione, i risultati possono essere eccezionali. L'obiettivo è quello di produrre un’estremità di fiori che emergono tutti dallo schermo alla stessa altezza.
Con l’estremità delle piante livellata, la luce di coltivazione a LED può essere posizionata a un'altezza tale da permettere a tutte le fioriture di godere dei livelli di PPFD ottimizzati. Questo permette di ottenere dei raccolti molto abbondanti, ancora più abbondanti di quelli che si sarebbero potuti ottenere se la pianta fosse cresciuta in modo naturale.
Se il metodo SCROG vi sembra troppo difficile, prendete in considerazione il training a basso stress della cannabis (LST). Utilizzando uno spago o una corda da giardino, legate sistematicamente i rami più alti in modo da ottenere una crescita più orizzontale. Questo vi permette di illuminare molto di più i rami inferiori della vostra pianta di cannabis, producendo cime di grandi dimensioni dove prima era possibile ottenere solo cime popcorn. Il training della cannabis è un'abilità particolarmente utile da acquisire quando si cerca di ottenere la massima resa.
10) L’high-stress training è adatto solo ai coltivatori di autofiorenti più esperti
I coltivatori di autofiorenti più esperti hanno la sicurezza di poter applicare alle loro piante tecniche di training della cannabis ad alto stress (HST). Questo può anche includere il topping sulle autofiorenti, una tecnica controversa usata da alcuni auto-coltivatori d'élite. É un metodo che potrebbe ritardare il raccolto di una settimana (o poco più), ma le rese spesso risultano migliori quando queste tecniche di training ad alto stress vengono applicate correttamente.
Lo stesso si può dire dell'uso di training della cannabis a basso stress (LST). Il semplice uso di corde da giardino per legare i rami può aumentare significativamente la penetrazione della luce nei rami inferiori, incrementando notevolmente le rese.
Detto questo, i coltivatori di autofiorenti meno esperti possono tranquillamente lasciare che le loro piante crescano in modo naturale, senza alcun training. Magari i rendimenti non saranno al massimo, ma saranno comunque abbondanti se hanno scelto una buona varietà. Inoltre, coltivando la pianta in modo naturale, senza training, la coltivazione sarà molto più semplice e la manutenzione della pianta sarà minore.
Siete pronti per dei raccolti autofiorenti mostruosi
Un ulteriore consiglio utile è quello di lasciare le piante una o due settimane in più rispetto al normale prima del raccolto. Alcuni fenotipi continuano ad aumentare il peso e la resina se gli si concede più tempo. Se state cercando di ottenere dei raccolti il più abbondante possibile, è meglio aspettare finché non siete sicuri che le cime abbiano finito di gonfiarsi completamente.
Una volta scelti i semi autofiorenti e preparata la stanza di coltivazione, bisogna lasciare che la natura faccia il suo corso. I coltivatori di autofiorenti outdoor devono sperare in 3 mesi di clima soleggiato, senza temperature estreme o temporali. I coltivatori indoor devono fidarsi delle proprie capacità e dei preparativi fatti.
Un ultimo consiglio è quello di registrare gradualmente i dati relativi alla vostra grow-room e ai semi autofiorenti preferiti. Quale regime nutritivo è più facile per voi - BioTabs a lento rilascio o nutrienti minerali? Quale altezza di sospensione dei LED e quale intensità luminosa funziona meglio nelle diverse fasi di crescita, ecc.
Lentamente, ma inesorabilmente, metterete a punto le impostazioni della vostra grow-room e ottimizzerete gradualmente tutti gli aspetti della crescita e del controllo della grow-room. Queste sono le competenze acquisite dai migliori coltivatori. Il miglioramento continuo è il segno di un coltivatore ambizioso in via di sviluppo e gli dà tutte le possibilità di produrre il tipo di raccolto autofiorente XXL che prima poteva solo sognare!
gaz
19/12/2023 19:21:25
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